SE L’AVVOCATO ASSUME LA CONTIGUITA’ MAFIOSA DELL’AVVERSARIO, IL GIUDICE ORDINA LA CANCELLAZIONE DELLA FRASE OFFENSIVA
Il giudice deve decidere sulla cancellazione delle frasi offensive che gli avvocati e le parti si scambiano nel corso del processo, anche se non può decidere la causa, per difetto di giurisdizione, perché:
– la regola della cancellazione di frasi offensive consiste nell’ordine da parte del giudice di eliminare le frasi sconvenienti e offensive contenute negli atti del processo o pronunciate innanzi al giudice e trova la sua ratio nella imprescindibile esigenza di correttezza che le parti devono osservare, nell’interesse superiore della giustizia
– vi sono basilari esigenze di tutela della correttezza processuale e di salvaguardia della continenza espressiva, che prevalgono comunque
– potrebbe verificarsi il caso che, in difetto di prosecuzione del giudizio dinanzi al giudice indicato e la conseguente estinzione processo, le frasi sconvenienti rimarrebbero cristallizzate (non cancellate) senza più possibilità di intervento di un altro giudice