TERMINI E CONDIZIONI PER L’ANNULLAMENTO D’UFFICIO IN MATERIA EDILIZIA
I principi di diritto affermati dal Consiglio di Stato in questa sentenza sono:
– Annullamento d’ufficio e limite temporale: l’annullamento d’ufficio di un provvedimento amministrativo illegittimo deve essere adottato entro un termine di diciotto mesi, come stabilito dall’art. 21-nonies della legge n. 241/1990. Questo termine è perentorio e può essere superato solo in presenza di false dichiarazioni o rappresentazioni mendaci accertate con sentenza penale definitiva.
– Condizioni per l’annullamento d’ufficio: per procedere all’annullamento d’ufficio, è necessario che sussistano tre condizioni:
1. il provvedimento sia illegittimo,
2. ci sia un interesse pubblico prevalente rispetto a quello privato,
3. il provvedimento sia adottato entro il termine stabilito.
– Interesse pubblico e bilanciamento: il Comune deve considerare un bilanciamento tra l’interesse pubblico e l’interesse del privato destinatario del provvedimento. La semplice esistenza di un’opera abusiva non è sufficiente a prescindere da tale comparazione, salvo situazioni in cui sia dimostrato il danno all’interesse pubblico.
– Verifica delle rappresentazioni false: il termine di diciotto mesi può essere superato solo quando l’autotutela è motivata da dichiarazioni false o mendaci. Tali dichiarazioni devono essere dimostrate dall’Amministrazione stessa e non devono necessariamente essere supportate da una sentenza definitiva, ma devono essere inequivocabilmente accertate.
– Differenza tra autotutela vincolata e discrezionale: il Consiglio distingue tra il potere di negare un permesso di costruire (che è un potere vincolato) e quello di annullare un permesso già rilasciato (che è un potere discrezionale). Quest’ultimo richiede una motivazione più rigorosa, con attenzione al termine e al bilanciamento degli interessi.
– Effetti dell’annullamento: l’annullamento dell’atto amministrativo iniziale (permesso di costruire) comporta la nullità anche degli atti successivi ad esso correlati, come l’ordinanza di demolizione, che trovano fondamento nell’atto annullato.
Questi principi affermano la rilevanza del rispetto dei termini, della verifica rigorosa delle motivazioni di annullamento e del bilanciamento tra interessi pubblici e privati nelle decisioni amministrative.